Giro di boa

Pubblicato il 21/11/2014 in Editoriali

Giro di boa

Mentre chiudiamo questo numero di Tir, nei primi giorni di novembre, il mondo dell’autotrasporto sta valutando le proposte avanzate dal ministro Lupi sulla riforma del settore. Si tratta di cambiamenti importanti che vanno a toccare molti aspetti di questo mondo: dalla libera contrattazione tra impresa e committenza alla rimodulazione degli sconti sulle accise, riservati ai soli veicoli meno inquinanti, alla lotta al cabotaggio abusivo attraverso l’inversione dell’onere della prova, all’introduzione dell’interdittiva antimafia per bloccare le infiltrazioni malavitose.
Mentre sugli ultimi aspetti c’è una sostanziale identità di vedute con le associazioni di categoria, il punto legato al superamento dei costi minimi di sicurezza attraverso un meccanismo di libera contrattazione, pur se con alcuni paletti, sta caratterizzando (e probabilmente caratterizzerà anche nelle prossime settimane) questo confronto, che sicuramente non sarà breve né indolore. Nel giro di un mese abbiamo assistito a un’accelerazione forse senza precedenti del dibattito su questo mondo, partita dagli Stati Generali delle Associazioni di categoria di Fiuggi e proseguita con il confronto aperto in queste ore. Una discussione che in quasi tutti i suoi aspetti ruota attorno al ruolo e alle competenze dell’Albo degli Autotrasportatori, ormai riconosciuto universalmente come il fulcro attorno al quale devono ruotare tutte le politiche di legalità, sicurezza e professionalità del settore. Non a caso il ministro Lupi, proprio agli Stati Generali delle Associazioni di Fiuggi, nel suo intervento ha esordito dando la notizia della nomina del nuovo presidente del Comitato Centrale dell’Albo Maria Teresa Di Matteo. Dopo una fase di transizione legata alle profonde trasformazioni che hanno riguardato l’organismo, i prossimi mesi saranno quindi un importante banco di prova per la struttura di riferimento delle imprese di autotrasporto: un Albo chiamato a dare risposte concrete a un settore in forte difficoltà e a vigilare affinchè legalità e professionalità siano caratteristiche premianti per le aziende italiane.

da Tir 176/novembre