Il lungo Settembre dell’autotrasporto… E poi?
Pubblicato il 3/9/2022 in Editoriali
L’avvio dell’autunno si accompagna alle incognite legate ai costi energetici. Con il prezzo del petrolio che cresce, le scorte di greggio che diminuiscono, il costo del gas alle stelle e quello dell’energia salito ai massimi in tutta Europa, tutte le attività produttive – in primis quelle legate ai trasporti e alla logistica – guardano ai prossimi mesi con forte preoccupazione.
I provvedimenti decisi dal Governo nei mesi scorsi per tamponare l’emergenza sono stati un’importante boccata d’ossigeno per il settore dell’autotrasporto, ma il problema di fondo non è risolto né sarà risolvibile nell’immediato.
Il tema non è solo il costo del rifornimento per i mezzi, né la forte penalizzazione che stanno subendo le imprese che hanno investito nel GNL – e sulla sostenibilità – trovandosi ora a pagare prezzi esorbitanti per il carburante: l’autotrasporto ha bisogno di interventi strutturali e di sistema per i quali è necessaria, innanzitutto, stabilità politica.
Lo sviluppo dell’intermodalità, l’agevolazione della circolazione delle merci lungo assi strategici per il nostro export come il Brennero, il rispetto dei tempi di pagamento, il sostegno per il rinnovo del parco veicolare e per le aziende che operano scelte meno inquinanti, sono alcuni dei temi essenziali per consentire al comparto di funzionare al meglio e servire così anche gli altri settori produttivi.
Sono questi i temi con cui dovranno confrontarsi le forze politiche in vista della prossima tornata elettorale. Perché sarà da qui che dopo il 25 settembre sarà necessario ripartire, con un occhio attento al mondo dei trasporti.
Tweet