L’estate più difficile per infrastrutture e trasporti

Pubblicato il 11/9/2018 in Editoriali

L’estate più difficile per infrastrutture e trasporti

Prima l’incidente sulla A14 poi il crollo del Ponte Morandi a Genova: l’estate appena trascorsa sarà ricordata per due eventi tragici che hanno messo al centro del dibattito pubblico il mondo dei trasporti. E ogni volta che qualche sciagura interessa il settore, media e opinione pubblica sembrano scoprire questa realtà in chiave esclusivamente negativa.
Quanto accaduto, invece, deve spingere a una riflessione più ampia e strutturata sull’intero sistema delle infrastrutture, della logistica e dei trasporti che sono direttamente collegati al tessuto produttivo del Paese. Una riflessione che ha sviluppato in maniera attenta Dario Di Vico sulle pagine del Corriere della Sera, sottolineando come in Italia finora siano mancate “sia una politica industriale della mobilità sia un’impostazione sistematica che tenga conto dei vari cambiamenti che stanno investendo questo mondo”.
Ottica di sistema e visione unitaria sono la risposta a questi problemi. E lo hanno capito di recente tutte le principali rappresentanze imprenditoriali, sia della committenza sia dei vettori, che si sono unite a sostegno dei ministeri dei Trasporti e dell’Interno contro una sentenza del Tar Lazio del 22 maggio scorso che apre la porta a un’estensione dei divieti di circolazione per i mezzi pesanti. Una sentenza che non minaccia solo l’attività degli operatori dei trasporti ma anche il sistema produttivo nazionale.

da Tir 216/Settembre 2018