Cambio di passo
Pubblicato il 2/1/2014 in Editoriali
Dal 2001 a oggi per la rete ferroviaria in Italia sono stati investiti 70 miliardi di euro, sulla rete stradale 23. Nonostante questo, viaggia sulla strada l’85% delle merci e il 92% delle persone.
Sono i dati ribaditi dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi nel corso di un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera a fine dicembre.
È evidente che il contributo che nei prossimi anni la ferrovia potrà dare alla movimentazione delle merci sarà importante, a patto che il principale operatore del settore decida di uscire dal lungo letargo in cui è piombato negli ultimi anni. I segnali per un’evoluzione intermodale ci sono, e gli appuntamenti previsti per le prossime settimane dovrebbero segnare la rotta che le merci potrebbero seguire in un futuro non molto remoto.
Del futuro della co-modalità e, soprattutto, degli investimenti necessari al suo rilancio, parliamo all’interno di questo numero di Tir in un approfondimento sugli sviluppi della nuova rete infrastrutturale europea, la TEN-T.
Intanto il mondo dell’autotrasporto si prepara a vivere un anno di transizione tra una crisi che sembra (sembra) aver attutito la sua morsa e una prospettiva di moderata crescita del Pil. A novembre le immatricolazioni di veicoli pesanti (> 16 Ton) sono aumentate in Italia del 22% rispetto allo stesso mese del 2012. Certo è ancora ben poca cosa rispetto al calo degli ultimi 11 mesi, fermo al 10% rispetto al 4/5% di Francia e Germania, ma è un segnale.
Così come è un segnale di cambiamento il grande interesse che si è sviluppato attorno ad una piccola iniziativa del Comitato Centrale dell’Albo: un contest creativo, destinato a tutti i video maker italiani, per la realizzazione di uno nuovo spot che sottolineasse l’importanza dell’autotrasporto per l’economia del Paese. Circa 50 le opere inviate da altrettanti giovanissimi artisti, con una qualità, sia di contenuti sia di realizzazione, davvero eccezionale. Due i creativi premiati per altrettanti spot visibili su tutte le principali emittenti televisive nazionali (e all’interno dei circuiti cinematografici italiani) tra dicembre e gennaio.
Anche questo un modo per ricostruire un corretto rapporto con i cittadini, troppo spesso legati a stereotipi che ancora segnano il nostro settore.
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