Autotrasporto alle prese con l’emergenza sanitaria
Pubblicato il 25/3/2020 in Editoriali
L’emergenza sanitaria che sta toccando anche il nostro Paese ci pone davanti a sfide e difficoltà inaspettate.
Difficoltà legate a timori collettivi, a volte esasperati, ma anche a problematiche oggettive che riguardano la gestione della crisi da più punti di vista: dalla salute pubblica all’economia alla comunicazione.
Il settore dei trasporti e della logistica proprio per la sua natura rischia di essere quello più colpito. A essere messo in discussione, infatti, è lo stesso principio della mobilità, sia per i provvedimenti dettati dalla necessità di mitigare la possibilità di diffusione del contagio, sia per i timori degli operatori stessi. Nei giorni scorsi, al Brennero, un autotrasportatore proveniente dalla Germania si è rifiutato di entrare nel nostro Paese nel timore di esser messo poi in quarantena. Sono sempre più infatti i governi che stanno imponendo misure restrittive agli operatori di ritorno dall’Italia.
E, ironia della sorte, a raccomandare misure particolarmente stringenti sono Romania, Bulgaria, Polonia – e cioè quegli stessi Paesi da cui, a volte, provengono operatori che fanno concorrenza sleale con trasporti spesso irregolari sul nostro territorio.
Vista la situazione, non resta che augurarsi che questa possa essere l’occasione per rilanciare in Italia il concetto di franco destino, con trasporti affidati ad imprese nazionali.
Nel frattempo, cerchiamo di utilizzare l’antidoto della ragione e della coesione: lo stesso che Governo e ministero dei Trasporti, d’intesa con le associazioni di categoria, stanno studiando tentando di mettere in campo misure utili per limitare il contagio del virus e per mitigare gli inevitabili contraccolpi economici.
da Tir 224, marzo 2020
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