Autonomo e sostenibile: il futuro del trasporto

Pubblicato il 20/9/2017 in Editoriali

Autonomo e sostenibile: il futuro del trasporto

Autonomo e sostenibile. Sono queste le due parole chiave che segneranno sempre di più il mondo dei trasporti.
E non lasciatevi ingannare dal verbo coniugato al futuro: stiamo parlando del presente.
Negli Stati Uniti una famosa casa automobilistica ha avviato una interessante sperimentazione insieme con un’altrettanto famosa catena di pizzerie. Così in alcune aree del Michigan se ordini una “margherita con ananas” (i gusti degli americani, si sa, sono strani) questa ti sarà consegnata da un’auto a guida autonoma che si fermerà proprio davanti casa. È in pratica la fase sperimentale di una futura consegna urbana delle merci, non con i droni – come aveva forse troppo arditamente anticipato qualche futurologo – ma con veicoli su ruote.
Quello dell’autotrasporto rappresenta da alcuni anni un importante terreno di prova sia per i veicoli a guida autonoma (in grado di operare grazie alla sola tecnologia integrata sul veicolo, come sensori e gps) sia per quelli a guida automatizzata (che sfruttano anche le connessioni con l’esterno, quindi con l’infrastruttura o altri veicoli). Più in generale è l’intero mondo dei trasporti a essere interessato a questi sviluppi, come dimostra l’imminente varo della prima nave cargo priva di personale di bordo.
Si tratta però di una tecnologia che porta con sè risvolti sociali ed etici profondi: come cambierà le nostre abitudini; quale sarà il nuovo ruolo degli autisti; come evolveranno i livelli di sicurezza; in caso di incidente, chi sarà il responsabile delle scelte dei veicoli autonomi/automatizzati? Non a caso, accanto ai centri di ricerca e ai gruppi di studio che analizzano le evoluzioni tecnologiche, stanno nascendo commissioni etiche che dovranno scrivere le regole “morali” della guida automatizzata. Insomma le tre leggi di Asimov sulla robotica, declinate in chiave moderna.

da Tir 205/settembre