Inizio d’anno impegnativo per l’Autotrasporto
Pubblicato il 22/1/2020 in Editoriali
Dalla montagna al mare, il Governo si trova ai blocchi di partenza di questo nuovo anno con dossier particolarmente impegnativi per l’autotrasporto. Un 2020 che porta con sé vecchie questioni e nuovi fronti aperti.
Con il 1° gennaio, infatti, sono scattate non solo le nuove limitazioni lungo l’asse del Brennero, ma anche gli aumenti delle tariffe dei noli per il trasporto merci da e per le isole, legati all’entrata in vigore delle normative internazionali sulla riduzione dell’ossido di zolfo nel combustibile marittimo.
Situazioni piuttosto complesse perché legate a temi ambientali a cui si deve la massima attenzione, ma che rischiano di avere ripercussioni sulla nostra economia.
Da un lato abbiamo una zona strategica per il nostro import-export, dall’altro regioni che già soffrono di forti deficit infrastrutturali e produttivi. Il ministero dei Trasporti e le associazioni di categoria hanno già avviato un confronto per definire gli interventi più urgenti su entrambi i casi: sul Brennero però la necessità di azioni comuni e comunitarie (basti vedere il recente programma del Governo Federale austriaco 2020/2024) allunga necessariamente i tempi di reazione. E per alcune merci, intanto, l’unico modo di attraversare le Alpi resta il trasporto combinato accompagnato.
Dinanzi a questioni così delicate, è necessario riflettere sull’importanza del mare che resta uno degli sbocchi centrali per le nostre merci (il 55% dell’import-export passa da qui). Sul fronte opposto ci sono i valichi alpini, altrettanto importanti come porta di accesso dei nostri prodotti al resto d’Europa (45% tra gomma e ferro). Ed è in questa prospettiva che è importante continuare a lavorare per non essere tagliati fuori da dinamiche commerciali sempre più globali.
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