Pacchetto mobilità Ue di nuovo in Commissione Trasporti
Pubblicato il 18/7/2018 in Editoriali
Il pacchetto mobilità torna all’esame della Commissione Trasporti dell’Europarlamento. E così si affievoliscono le speranze di giungere a un accordo in tempi utili per il settore. Se è vero che alcune delle norme inserite nell’iniziativa comunitaria hanno ottenuto un primo via libera e si trovano ora ad affrontare una strada meno tortuosa, è vero anche, infatti, che una parte essenziale della riforma ha ricevuto un brusco stop che rischia adesso di pregiudicare tutto il processo. Le ultime notizie giunte da Strasburgo ci hanno annunciato un nulla di fatto su temi chiave per l’autotrasporto come quello dei tempi di guida e di riposo, del distacco dei lavoratori e delle regole sull’accesso al mercato, temi che rappresentano il cuore delle battaglie affrontate finora da molti Stati membri, fra cii l’Italia, per rendere le condizioni di lavoro in Unione europea più eque e regolari. Dopo più di un anno, ci si ritrova così sostanzialmente al punto di partenza, nel bel mezzo di un’impasse che rischia di annullare gran parte del lavoro svolto finora. La strada tracciata è ormai quella del riesame con tutti i tempi tecnici che questo comporta. Tempi connessi anche alla scadenza ormai prossima di questa legislatura. Nel maggio 2019, infatti, si tornerà al voto in Europa e c’è il rischio, concreto, di non riuscire a giungere a un accordo nei prossimi mesi, considerando che si tratta di questioni su cui si registra un marcato disallineamento tra i Paesi comunitari. E intanto il mercato italiano continua a soffrire la concorrenza, spesso sleale, del cabotaggio straniero.
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