Attenzione all’autotrasporto

Pubblicato il 4/12/2013 in Editoriali

Attenzione all’autotrasporto

Mentre chiudiamo questo numero di Tir, le associazioni di categoria dell’autotrasporto stanno riunendo i propri vertici per decidere sulla sospensione del fermo proclamato per il 9 dicembre. Ancora una volta, come succede (quasi) sempre nei momenti bui, la ragione ha prevalso e il governo ha avviato un confronto costruttivo con il mondo associativo dell’autotrasporto per la risoluzione di almeno una parte dei tanti problemi della categoria.

I contenuti del Protocollo d’intesa sono ormai noti e sono integralmente riportati all’interno di questo numero di Tir: è chiaro a tutti che non si tratta della soluzione a tutti i problemi del settore, ma sicuramente di una risposta adeguata alle urgenze dell’autotrasporto in un momento in cui è difficile per le Istituzioni dare seguito a tutte le emergenze che vive il nostro Paese.

All’attenzione che il Governo ha dedicato all’autotrasporto hanno risposto con giudizio le associazioni di categoria, il cui compito è tutelare gli interessi di questo settore attraverso un’opera di mediazione con le Istituzioni, e quindi anche di parziale rinuncia ad obiettivi della trattativa in favore del risultato finale. Ma forse in questo caso ha prevalso anche un’altra consapevolezza: il rischio che la legittima protesta di questo settore potesse trasformarsi in qualcosa di più per il nostro Paese, che a questa si saldassero altre forme di dissenso -forse meno pacifiche- come del resto i segnali delle ultime settimane lasciavano presagire.

La tensione tra i lavoratori del mondo della logistica -culminata con l’incursione nella sede di Confetra-, ma anche il malessere sociale che attraversa il Paese, rischiava di trovare in un fermo assoluto e generalizzato come quello proclamato da tutte le associazioni di categoria del settore una pericolosa miccia. Non tutte le associazioni dell’autotrasporto ha sospeso o revocato il fermo, quindi questo pericolo continua ad essere reale e solo il 9 dicembre potremo valutarne la portata.

Tra i problemi evidenziai nel Protocollo d’intesa e che devono urgentemente essere affrontati, la certezza sui tempi di pagamento, la lotta all’abusivismo ma anche il disagio delle imprese che vivono nel Meridione d’Italia. Si tratta di un disagio reale, evidenziato in questo momento in particolare dalla Sicilia ma che coinvolge tutte le imprese del Sud a cominciare da quelle calabre, separate dai problemi siciliani solo da un lembo di mare, per quanto costoso.
Disagio a cui Istituzioni e mondo associativo dovranno dare presto una risposta.

Massimo De Donato

da Tir n.166 / dicembre 2013